La storia del pigiama ha origini lontane che quasi si perdono nel tempo! Tradizionalmente ci si riferiva ad un indumento composto di due parti, pantaloni e una casacca. Ma come è nato questo capo d’abbigliamento? E qual è l’origine di questa parola?
L’etimologia del termine
Il termine pigiama è stato introdotto nelle lingue occidentali dal persiano o dal turco, ed era già in uso durante l’impero Ottomano.
Storicamente si riferiva all’utilizzo di pantaloni legati in vita e mantenuti da un cordoncino, con una tunica lunga anche fino alle ginocchia: era un capo molto utilizzato India, Iran, Pakistan, e Bangladesh. Chi non ricorda le immagini di Kabir Bedi in Sandokan con indosso proprio una specie di pigiama?
Il pigiama in Occidente
Il suo ingresso nella cultura occidentale sembra sia dovuto alla presenza di coloni britannici nell’Asia del Sud. Al loro rientro in Europa i coloni introdussero questa particolare forma di abbigliamento al posto della tradizionale camicia da notte inizialmente intesa come capo comodo e notturno per l’uomo.
Già nel 1902 il pigiama da uomo era un capo molto diffuso, considerato molto più comodo della camicia da notte, in flanella o in cotone madras, e alcuni cataloghi di moda pubblicitari lo indicavano come l’indumento perfetto per i viaggi proprio perché consentiva una mobilità maggiore rispetto alla camicia da notte.
Da lì a poco il pigiama entrò nell’immaginario collettivo come il capo d’abbigliamento prediletto per il sonno e per il relax e dal guardaroba maschile trasmigrò in quello femminile…ma questa è un’altra storia!